Pensieri crudeli

Il Professore torna in bicicletta verso casa e compila mentalmente il catalogo della sua vita. Inanella diligentemente azioni e conseguenze, persone e strategie. Marco scrive lunghe lettere a Paola nelle quali si racconta e cerca di codificare emozioni e attese, e lascia poi che le parole decantino, mettendoci altro tempo sopra. Un bimbo si trasferisce in un nuovo quartiere e aspetta di radicarsi in abitudini e situazioni inedite.

Uno sforzo teso a dare ordine ad un fluire tumultuoso: ogni protagonista di questi racconti di Ugo Riccarelli attraversa il caos e cerca di dominarlo, ora con coraggio ora con un carico di frustrazione. Progettualità e speranza, due poli che si scontrano però con l’irrompere di un elemento perturbante. Un pensiero puntuto e inatteso Un pensiero crudele che attraversa la mente come una stilettata o si accoccola placidamente, come una carezza mancata, di fianco ad una quotidianità fatta di macchine superaccessoriate e vite spezzate; strade asfaltate, villini al mare e occhi nomadi agli angoli delle strade. Impietoso, e tenero insieme, lo sguardo dell’autore si poggia su una vasta carrellata di umanità dolenti, le cui piccole e grandi crudeltà, incontrollabili esattamente come i nostri pensieri, guastano e umanizzano il nostro vizio.