Il letto protagonista delle nostre vite

 Avrà un letto il Padreterno dove andarsi a rifugiare  quando è di cattivo umore? Ugo Riccarelli nell’ allestire  con tocco leggero questi racconti in un libro insolito dedicato  ai letti (e il titolo Diletto gioca con la parola) non si fa  sfuggire l’ occasione per porre una domanda quasi blasfema.  Così il mondo visto dalla parte del letto ci conduce  attraverso situazioni molto diverse tra loro: da quella comica  della coppia che si incasina perché lui non riesce a  montare il letto che doveva coronare il loro sogno d’ amore  eterno, a quella drammatica della ragazzina succube del padre  violento, sempre pronto a sfilarsi la cinghia dei pantaloni e a  tormentarla con incestuose carezze, che vede piovere un bambino  nel suo pollaio. Ma il letto può anche essere quello dell’  ospedale, magari il numero 50 . Tocca ad un infermiere malato di  cancro, ricoverato nello stesso reparto in cui normalmente  lavora. È lo stesso letto in cui è morta la moglie  di leucemia. Che volete farci? sembra dire l’ autore: sono storie  di normalissima disperazione. Speriamo, almeno, che Dio si  addormenti.